“L’unica differenza tra me e un pazzo è che io non sono pazzo”
L’arte stravagante di Salvador Dalì approda a Sorrento. Villa Fiorentino, sita in Corso Italia, si fa scenario del genio dell’artista spagnolo.
La mostra iniziata a Giugno è stata prorogata fino al 13 di Ottobre 2013, un’occasione davvero imperdibile a soli 5 euro!
All’ingresso della villa siamo accolti da una fontana incorniciata da alberi e fiori, spostando lo sguardo più su scorgiamo fuori al balcone del II piano una scultura: l’Elefante spaziale con piramide, una sfida alla pesantezza, che alleggerisce lo spettatore mentre segue con lo sguardo quelle zampe così lunghe e sottili che sanno portare un corpo tanto grosso, imponente, ingombrante. L'elefante sostiene un obelisco, una piramide di vetro di cui sono state date varie interpretazioni. Un obelisco trasparente, una spinta verticale dell'immaginazione, costruzione fragile ed eterea. Un’opera che ci preannuncia che fantastico tour visionario è stato allestito per noi!
Solitamente quando si pensa a Dalì ci vengono in mente come fotografie i suoi dipinti più celebri, come La persistenza della memoria (1931), ma questa esibizione si propone, invece, di far conoscere ai visitatori che il mondo artistico del Maestro comprende tanto altro: più di 100 opere tra sculture in bronzo, complementi d’arredo come lampade e mobili, raccolte grafiche di Dalì illustratore, oreficeria, oggetti in vetro. La si può considerare un tour a 360 nell’estro e nella mente dell’artista. Si parte dal piano terra e poi ne seguono altri due con vari ingressi. Su alcune pareti ed anche negli ammezzati si possono leggere citazioni famose dell’artista spagnolo, mirate a farne comprendere la personalità eccentrica.
Alcune opere riprendono i motivi dei suoi dipinti surrealisti, come la sezione dedicata agli Orologi molli, oppure le sculture della Donna in fiamme e la Venere Giraffa, altre invece sono delle assolute novità come la scultura monumentale Omaggio a Tersicore mai esposta fino ad oggi; Adamo ed Eva, Alice nel paese delle Meraviglie rappresentata con capelli e mani come bouquet di rose. Tra le illustrazioni spicca un uomo col corpo di farfalla, e tra gli oggetti sacri la croce composta ed illustrata da differenti quadri. Una serie di incisioni sono ispirate alla celebre opera letteraria seicentesca La Vida es sueño (La vita è sogno) di Calderon De la Barca. Già dal titolo possiamo capire quanto la dimensione onirica di questo testo fosse a lui congeniale.
Una mostra unica nel suo genere, curata dal Presidente della Stratton Foundation Beniamino Levi, uno dei personaggi che ha conosciuto più da vicino l’opera di Dalì, venendo a contatto personalmente con lui e con il suo entourage fin dagli anni Sessanta, incontrandolo personalmente nelle sue residenze di Parigi, New York e Spagna. È proprio da questa serie di incontri che nasce l’ispirazione di Levi nel raccogliere le sue opere, formando negli anni una delle più ricche e interessanti collezioni esistenti al mondo.
Il Tempo per Dalì non è rigido ma tutt’uno con lo spazio. La malleabilità con cui sono raffigurati gli orologi, i guardiani del tempo, implica che non possono funzionare, perdendo ogni significato. La loro liquefazione rappresenta la volatilità del tempo, lo sfiorire della giovinezza e l’impossibilità di controllare il tempo. Dalì detestava gli orologi e scrisse infatti che “L’oggetto meccanico sarebbe diventato il mio peggior nemico, e per quanto riguarda gli orologi, sarebbero dovuti essere molli, o non sarebbero dovuti essere affatto.”
La scultura della Donna in fiamme(1980), combina due delle ossessioni del Maestro: il fuoco e la figura femminile. Le fiamme incessanti rappresentano la passione bruciante e sembrano avere vita propria esercitando un’influenza quasi ipnotica sullo spettatore. Sotto l’influenza di Freud, i cassetti simboleggiano la sessualità celata dalla donna e i segreti tenuti nascosti. Dalì li raffigura spesso semiaperti, volendo indicare che ormai i segreti sono ormai noti e non devono essere più temuti.
La figura senza volto rappresenta ogni donna, la sua femminilità è data dalla sinuosità del corpo e dal senso interiore di mistero. Le stampelle che sorreggono la figura femminile, sono spesso usate da Dalì, e significano autorità, stabilità e potere.
In Omaggio a Tersicore(1984), musa della danza, Dalì usa un’immagine riflessa, opponendo alla figura morbida e carnale a quella dura e scultorea. La mancanza di definizione di entrambi i volti sottolinea la valenza simbolica dei corpi. La ballerina dalle forme lisce e classiche rappresenta la grazia e l’incoscienza, mentre la figura squadrata, cubista, rappresenta il crescente ritmo caotico della vita moderna. Entrambe le figure ballano una accanto all’altra in ognuno di noi.
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Info
Mostra: The Dalì Universe Sorrento, a cura del Presidente della Stratton Foundation, Beniamino Levi
Ubicazione: Sorrento presso Villa Fiorentino, Corso Italia n.64
Orari di apertura al pubblico: 10:00 - 13:00 17:00 – 21:00, Sabato, Domenica e festivi 10:00 - 13:00, 17: 00 - 22.00, costo biglietto € 5,00 - ridotto € 3,00
Approfondimento
Salvador Dalì ( Figueras, Spagna 1904-1989). Le sue prime opere sono influenzate dal futurismo, dalla metafisica e dal cubismo. Dopo un’infanzia trascorsa nella convinzione di dover assolvere a una doppia vita, la propria e quella del fratello che era morto prima della sua nascita, studiò a Madrid, dove venne più volte espulso dalla scuola per aver accusato i professori di incompetenza. Nel 1928 si reca a Parigi ed incontra Mirò, Picasso, ma soprattutto Breton ed Eluard, grazie ai quali si appropria della pittura surrealista. Le sue opere sono caratterizzate dalle deliranti deformazioni, che fondono genio e sregolatezza, erotismo e psicanalisi, macabre provocazioni e misticismo. Effetti ottici ed un complesso simbolismo.
Il Surrealismo è un movimento artistico e letterario che occupò la scena del Secondo Dopoguerra, non solamente in Europa, ma anche negli Stati Uniti. Il Surrealismo si propose cme attitudine mentale e filosofia di vita, il cui fulcro era la lotta alla logica e dunque l’accettazione di ogni aspetto dell’irrazionale, dal gioco alla magia, dal caso all’assurdo. Punto focale fu soprattutto l’amore per la donna.
Il Manifesto del movimento fu pubblicato nel 1924 con la sola firma di André Breton:
SURREALISMO: puro automatismo psichico attraverso cui si intende esprimere verbalmente, con la scrittura o attraverso qualsiasi altro metodo, il vero funzionamento della mente. E’ il dettato del pensiero privato di preoccupazioni estetiche o morali. Si basa sulla credenza nell’onnipotenza del sogno e nel gioco incontrollato del pensiero.